Zecche: informazione e prevenzione


In primavera sono spesso come la più piccola sulla pelle
"Allarme zecche" scrivevano alcuni periodici veneti in questi giorni, "invasione nel Bellunese e a Vicenza". "Sono 13 i casi di encefalite da zecche in ospedale a Belluno, un numero tre volte piú alto rispetto allo stesso periodo un anno fa".
In estate si sa, passiamo piú tempo all'aria aperta. Aumenta la voglia di intraprendere delle belle camminate o corse nella natura, dei pic nic nei prati e passeggiate nei freschi boschi. In questa stagione in modo particolare, siamo particolarmente esposti al contatto con le zecche.
Ho pensato di scrivere questo post, per informare piuttosto che creare allarmismo. Fin da piccola, frequentando abitualmente i boschi durante gli allenamenti e le gare di corsa d'orientamento sono stata a più riprese a contatto con queste bestioline, alquanto fastidiose. Ricordo dei campi di allenamento in zone con alta concentrazione di zecche, dove avevamo allestito una "stanza zecche post doccia", attrezzati di pinzetta, olio, disinfettante e buona vista, facevamo il controllo e procedevamo all'estrazione di questi ospiti indesiderati dalla nostra pelle.
E' vero che con il cambio climatico, l'aumento della temperatura ambientale e umidità, il fenomeno zecche è in espansione. Il periodo che va dalla primavera all’autunno è quello in cui è più facile avere incontri ravvicinati con le zecche, parassiti che vivono nei prati e nei boschi, in grado di causare infezioni potenzialmente gravi.
Spesso le larve si vedono appena sulla nostra pelle
Le zecche non saltano e non volano sulle loro vittime, da terra si arrampicano sull'erba e sulle piante fino a un'altezza di 1,5 metri dal suolo, specialmente nel sottobosco, ai margini del bosco e dei sentieri fino a 1'500 metri di altezza. Si attaccano a persone e animali che passano vicino. Quando il parassita individua un ospite vi si «attacca» conficcando il suo rostro (bocca) nella cute e comincia a succhiarne il sangue, anche durante piú giorni se non viene rimossa. Il morso di solito non è doloroso e non causa prurito, per cui può passare inosservato. La maggior parte delle "punture" da zecche NON sono pericolose, ma una percentuale di esse possono essere infette e quindi trasmettere delle malattie piú o meno gravi. Le malattie potenzialmente trasmissibili sono la Malattia di Lyme (detta anche borelliosi), la Meningoencefalite da zecche (chiamata anche TBE o FSME) e la Febbre bottonosa del Mediterraneo.
La Malattia di Lyme e la Meningo-encefalite da zecche sono trasmesse da Ixodes ricinus, la zecca dei boschi, che ama il clima umido. La febbre bottonosa del Mediterraneo è trasmessa da Rhipicephalus sanguineus, la zecca del cane, che predilige i climi caldo-asciutti ed è piuttosto comune al centro-sud Italia, soprattutto in Sicilia.

Segno di borreliosi sulla pelle
Malattia di Lyme o borreliosi
A seconda delle zone, dal 5 al 50% delle zecche è portatore di questo agente patogeno. Lascia tracce nel sangue: con un'analisi del sangue si possono individuare gli anticorpi, anche se l'infezione non ha provocato sintomi. Non produce immunità, ciò vuol dire che chi ha contratto una volta la malattia, può ammalarsi di nuovo in caso di un nuovo contatto con l'agente patogeno.Il decorso NON è sempre uguale. Spesso l'infezione decorre senza alcun sintomo. NON esiste una vaccinazione e PUO' essere trattata con antibiotici.
Stadi e sintomi: da 3 a 30 giorni doppo la puntura si manifesta un arrossamento cutaneo (eritema migrante, con un'area tipicamente sbiadita al centro) e possono manifestarsi sintomi simili all'influenza che scompaiono nel giro di un mese, mentre l'eritema può persistere anche per alcuni mesi. Settimane o mesi dopo la puntura: possono manifestarsi disturbi del sistema nervoso: dolori, disturbi della sensibilità e paralisi a livello delle braccia, gambe e testa. Infiammazioni delle articolazioni. In caso di arrossamenti che si espandono, in corrispondenza della puntura di zecca, rivolgersi al medico.

Meningoencefalite da zecca
Si tratta di un'infiammazione del cervello e delle meningi. E' causata da un virus. Le zecche portartrici di questo virus vivono solo in determinate regioni ben conosciute (in Italia soprattutto in Trentino, Veneto, Friuli), in Svizzera nei cantoni a nord est del paese e alcune altre zona al nord delle Alpi. Può essere diagnosticata attraverso le analisi del sangue. Può avere un decorso grave. Ci si può proteggere con la VACCINAZIONE e NON si può trattare con antibiotici. Provoca immunità, cioè chi contrae una volta la malattia non potrà piú contrarla
Sintomi: Prima fase, da 1 a 2 settimane dopo la puntura: sintomi influenzali con febbre e mal di testa che durano di solito pochi giorni. Seconda fase (settimane dopo la puntura): dal 5 al 15% degli ammalati, dopo alcuni giorni spesso senza sintomi, si manifestano infiammazioni del sistema nervoso con forte mal di testa, talvolta paralisi e disturbi della coscienza. Sono possibili danni permanenti e casi mortali. Rivolgersi al medico se siete stati punti e avete questi sintomi.

PREVENZIONE:

  • Indossare abiti di colore chiaro che coprano il più possibile il corpo. Sugli abiti chiari è piú facile individuare le zecche e rimuoverle prima che raggiungano la pelle.
  • Spruzzare pelle e abiti con un prodotto repellente contro le zecche.
  • Rimuovere velocemente la zecca può prevenire una malattia.
  • La cosa piú importante è, al rientro, accertarsi dell’assenza di zecche su corpo e vestiti, con una minuziosa osservazione della cute di tutto il corpo, meglio se fatta da un'altra persona soprattutto per le zone meno visibili come sulla schiena, il collo o dietro le orecchie. Le zecche pungono con particolare frequenza nelle pieghe del ginocchio, all'inguine e sotto le ascelle. Nei bambini anche sul cuoio capelluto. Ma si possono trovare dappertutto, dal polpaccio all'avambraccio, sui piedi e anche su parti coperte dai vestiti. Lavare subito gli indumenti nel caso in cui abbiamo trovato zecche sul corpo.
Mi ha punto una zecca, che fare?
Se si viene morsi da una zecca, bisogna toglierla il prima possibile perché il rischio contaminazione è pressoché nullo se la si stacca dalla cute prima di 12 ore dal momento del morso e massima se non si stacca entro le 36 ore.
La zecca va rimossa molto delicatamente, possibilmente con una pinzetta, cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione e facendo attenzione a non schiacciarne il corpo. Assicurarsi che venga tolta anche la testa. Poi è utile disinfettare la zona e tenerla sotto osservazione per un mese. Non utilizzare ne alcool, ne olio ne creme prima dell'estrazione.

Zone a richio in Italia
Se in passato le zone a rischio erano l’Emilia Romagna, il Trentino, il Veneto, il Friuli e la Liguria, ora la patologia (Lyme-borelliosi) è presente in tutto il Paese e la possibilità di contrarla esiste persino nelle aree verdi in zone urbane. Vi lascio un contatto per chi desiderasse avere maggiori informazioni sulla malattia di Lyme, l’Associazione Lyme Italia e co-infezioni ha messo a disposizione un numero di telefono (338.1843725), attivo il sabato dalle 10 alle 13.


Commenti