CORSA IN MONTAGNA: chi mangerebbe pasta e fagioli prima di una gara?


Sabato scorso eravamo in Liguria per partecipare, il giorno successivo, al Trail del Marchesato, una gara di trail running (corsa in montagna) di 17km con 1'000 metri di dislivello.
Da buona terapista di alimentazione naturale (con formazione di cuoca bio macro vegan) e con esperienza fin da giovanissima di pasti "pre gara" era chiaro che volevo un carboidrato (tipo pasta o riso) con un sugo semplice e proteico (visto che siamo al mare, perchè non alle vongole)?
Con il mio compagno ci siamo lasciati ingolosire dai racconti del simpatico gestore dell'hotel dove alloggiavamo, il quale ci ha riservato un tavolo in uno dei suoi ristoranti preferiti. Arrivati sul posto, affollatissimo e alla buona, si vedeva dai piatti dei commensali e dalle lettere gigantesche scritte sul muro che i prodotti erano soprattutto "freschi, ricchi e locali, di terra e con un po' di mare". Focacce, carni, vari tipi di ravioli con salse caserecce, pesce, ecc. Non trovando i "desiderati" spaghetti alle vongole e non volendo ripiegare su un sugo al pomodoro (un po' irritante per l'intestino prima di una gara, inoltre manca di proteina e soprattutto se voglio me lo mangio a casa), opto per...PASTA E FAGIOLI.
Sinceramente questo piatto NON l'ho MAI consigliato a nessuno da mangiare la sera prima di una gara, perchè le fibre dei fagioli possono creare gonfiore e un certo disagio il giorno successivo. E chi corre lo sa, non è gradevole correre con la pancia gonfia.
Comunque visto che ero li per divertirmi e per correre la gara come un allenamento, mi sono lanciata. Mi è arrivato un piattone: di PURI FAGIOLI PASSATI A ZUPPA, con 3 pezzettini di pasta. Preoccupatissima per la mancanza di pasta ("ci vogliono più carboidrati prima di una gara per aver sufficiente riserva di glucosio nei muscoli"...) e soprattutto per la gran quantità di fagioli, ho iniziato ad assaporarla.
Il sapore era incredibilmente buono, gustoso e delicato. Quel piatto è stato una coccola dall'inizio alla fine e per evitare i "probabili disagi" masticavo a lungo (era una zuppa cremosa!) per rendere il tutto più digeribile e aiutare il mio intestino. Alla fine abbiamo ordinato anche un piattino di patate al forno da condividere  per avere un po' di più di carboidrati (altro cibo che mangio pochissimo, per abitudine ed essendo comunque della famiglia delle solanacee, che in grosse quantità non sono benefiche al corpo).
Il mio compagno (che si era preso una pasta con i gamberetti) sorrideva preoccupato per la mia scelta (fagioli la sera prima di una gara, anche no!) e persino il proprietario del locale al quale abbiamo spiegato perchè mangiavamo coì "poveramente" con quella ricca carta mi disse sorridendo: "domani si che ne sentirai l'effetto durante la corsa".
Dopo aver cenato, pagato e dormito bene, alle 09.00 eravamo felici e pimpanti sulla linea di partenza.
Lo speaker ci aveva suggerito di andare veloce all'inizio perchè dopo 2 km ci sarebbe stato un passaggio su roccia dove, se si arrivava dopo, si doveva aspettare in coda per passare. Adoro andare sempre al mio ritmo e aspettare in coda non è il mio forte...allora pronti via dopo i primi affannosi 2 km in salita con il "sangue in gola", le mie gambe hanno iniziato a trotterellare speditamente su e giù per quei stretti e sassosi sentierini. Bisognava stare molto attenti a dove si mettevano i piedi, ma il percorso era un susseguirsi di "wow che bello": caverne, viste splendide su mare e montagna, rocce, castello,...
Nonostante il poco allenamento mi sentivo benissimo, gambe, testa, umore e ventre erano in sintonia. A tratti mi sembrava di "volare leggera", soprattutto nelle belle discese tecniche che mi piacciono tanto.
17 km di felicità, sorridente e beata lungo tutto il tracciato: ho corso buona parte del tempo da sola, vedendo qualche concorrente qua e la ma sempre dritta per la mia strada godendomi la natura e il percorso. Il rumore regolare del mio respiro mi accompagnava in quel meraviglioso silenzio.
Questo per me è la corsa in  montagna: un viaggio di incredibile piacere, silenzio, natura con un po' di fatica, chiaramente.
Morale della favola, tornando alla pasta e fagioli: sì, se conoscete il vostro corpo, se masticate lentamente, se volete che qualcosa vi faccia bene, potete mangiare anche pasta e fagioli prima di una gara. Naturalmente che sia di qualità, preparata da voi o in un luogo dove viene curata sia la qualità degli ingredienti che il modo di cucinarli (i fagioli erano stati cotti molto a lungo, si sentiva, rendendoli quindi ben digeribili).
E dulcis in fundo, alla fine della mia "gara allenamento" ho avuto anche una sorpresa: ero arrivata 72. di 319 partecipanti e 8. di 103 donne. Ma la cosa più importante per me: godendomi ogni minuto di essa, con pancia, testa e tutto il corpo STRAFELICI!
E il fatto che Robi si sia goduto anche lui tantissimo questa gara, si sia preso il tempo di fare due foto del paesaggio e arrivato felicissimo all'arrivo, mi ha resa doppiamente felice.
Che la corsa sia soprattutto PIACERE e che la condivisione sia ciò che crea UNIONE.  
E viva la pasta e fagioli :)!

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