Camminare per giorni e giorni...da fare una volta nella vita

 "Caminante no hay Camino, el Camino se hace al ANDAR" ossia: Camminante non c'è il cammino, il Cammino si fa CAMMINANDO! Domani, una mia cliente e cara amica, parte per andare a percorrere il Cammino di Santiago, in Spagna. Sono felicissima per lei e mi è venuta l'idea di scrivere su questa esperienza, che ho vissuto più volte tra il 2010 e il 2015. Sono stata 4 volte sul Cammino (3 sul Francese e 1 sul Primitivo) e ogni volta è stato un regalo della vita. La prima volta ho preso una settimana e sono partita per provare "se mi piaceva", visto che non adoro camminare quando c'è troppa gente. Era Pasqua del 2010 e ho scelto la tratta Logroño-Burgos, perchè erano i luoghi più vicini da raggiungere in autobus da Valencia, dove vivevo. E' stata una settimana che mi ha aperto il cuore. All'inizio, come mi aspettavo, la paura del nuovo mi ha fatto quasi "correre" per quei sentieri...dopo aver camminato ad un ritmo forsennato per i primi 2-3 giorni e aver in cambio avuto delle brutte vesciche, ho rallentato. Rallentando mi sono permessa di SENTIRE (eh si, perchè "correndo nella vita" si evita di sentire).
Ricordo che quel giorno ho sentito una strana e potente "forza" che veniva dal cuore e mi diceva "l'anno prossimo a Santiago per i tuoi 40 anni". Quindi l'anno successivo sono tornata in estate per percorrerlo tutto: Roncesvalle-Santiago (ho evitato la tappa pirenaica, da Saint Jean Pied de Port perchè la ritenevo troppo dura per iniziare). Era il mio regalo per i miei 40 anni: percorrere tutto il Cammino francese, 800km circa, a piedi. Quell'estate lavoravo molto e non volevo lasciare i miei clienti senza sedute per un mese, quindi decisi di prendermi "solo" 3 settimane, saltando i 5 giorni che avevo fatto l'anno prima (prendendo il bus per quel tratto). Iniziai a Roncesvalle e terminai a Santiago. Potrei scrivere un libro su quest'esperienza: ma quello che ricordo è che "tutto quello che cerco di insegnare da 20 anni ai miei clienti, e cioè di essere più consapevoli del proprio corpo, mettere in pausa la testa, lasciarsi sentire cosa desiderano, che bisogni hanno, ogni giorno, ogni ora ed essere estremamente felice, positivo/a, aperto/a, senza giudizio, nutrire anima e corpo"...questo il Cammino te lo insegna in un mese.
Dopo i primi dieci giorni normalmente i dolori fisici (del portare lo zaino e macinare giornalmente tanti km) se ne vanno, la testa inizia a tacere e il corpo prende il sopravvento. E' in quel momento, quando ti senti un corpo forte, libero e la testa vuota, che la felicità (e il dolore del cuore, a volte) prendono il sopravvento. Lasci andare (cose vecchie) e ritrovi una nuova, fresca energia. Che sei tu, te stesso, nella tua bellezza e semplicità, che spesso la gente cerca in tutti i modi. Camminare incessantemente per giorni e giorni ti da queste sensazioni. Di libertà, di felicità, di unione con te stesso, con la natura, con il mondo e con gli altri. Ricordo un pensionato tedesco, durante il mio primo Cammino nel 2010 che, non potendo camminare con lo zaino, si era costruito una specie di carretto che trainava giorno dopo giorno: perchè niente ti può impedire di fare il Cammino, se lo vuoi. Devi aspettare il momento giusto e farlo, passo dopo passo, con il cuore.
Il Cammino, comme suggeritomi da tutti i miei amici spagnoli, che chiaramente ci erano già stati tutti almeno una volta, VA FATTO DA SOLO/A. Perchè si tratta di un Cammino personale, introspettivo e se vuoi imparare la libertà e averne appieno i benefici, devi camminare SEMPRE al tuo ritmo. Ogni giorno. Difatti in questo anno dove l'ho percorso per 3 settimane, ogni giorno partivo sola, al mio ritmo e lo mantenevo: quell'anno non ho avuto nessuna vescica (sono molto soggetta alle stesse). Solo il giorno che decisi di camminare con un gruppetto: ho avuto un principio di vescica, un segno, per continuare ad andare al mio ritmo. In quell'anno ho fatto incontri speciali, Robi tra gli altri, il mio attuale compagno, Mauro, Max, Angeles, Angela, Enrique, Benoît e tanti altri amici che ho nel cuore. Per il Cammino parti solo/a, poi cammini solo/a o con altri, ti trovi, ceni in comune, o meno. Ogni giorno decidi cosa desideri tu, solo tu. Se vuoi camminare solo/a o fare un pezzetto o una tappa con qualcuno. Se ti va di parlare o preferisci il silenzio. L'importante è sentirti libero/a sempre. Un'esperienza così è rara e certamente vale la pena farla almeno una volta nella vita.
Sono tornata nel 2012, questa volta con Robi, il mio compagno e sul Cammino Primitivo. Siamo partiti assieme da Oviedo perchè volevamo "ringraziare" il Cammino per averci fatti incontrare. E' stata un'altra esperienza importante e molto diversa. Il Primitivo è molto selvaggio, con poca gente, e duro con i suoi saliscendi  montuosi e le sue tappe infinite. Lo shock (eravamo in agosto) è stato negli ultimi due giorni quando il Cammino primitivo entra nel francese: c'era tantissima, veramente troppa gente (oramai agosto è un mese da evitare sul francese, per chi può, perchè troppo affollato) e le persone sembrava facessero gara per arrivare prima agli albergues per paura di non trovare il posto. Veramente NON lo spirito da avere sul Cammino.
Nel 2015, l'anno che lasciavo la Spagna per venire a vivere in Italia, ho voluto tornare sul Francese: 4 giorni da Pamplona a Logroño, volevo finire li, dove avevo iniziato 5 anni prima. Alla fine ho camminato 3 giorni (l'ultimo giorno mi sono fatta due tappe in una, sui 45 km a 40 gradi, era luglio). Ero partita 5 anni prima da Logroño e arrivata li. In quell'occasione ho camminato solamente 3 giorni, ma è stato emotivamente molto forte, era il mio "saluto alla Spagna", terra che mi aveva calorosamente accolta per 8 anni, perchè mi trasferivo in Italia. Quindi che tu percorra 3 giorni, 1 settimana, tre settimane o 3 mesi mesi sul Cammino di Santiago (eh si, perchè puoi partire anche dalla Francia, Svizzera, Italia, da casa tua insomma) o su altri Cammini di lunga percorrenza, se sai perchè vai, sei motivata/o, hai l'attitudine giusta e senza particolari aspettative, rimarrai sorpreso/a di ciò che incontrerai, ma più di tutto, dell'effetto sul tuo corpo, sulla tua mente, sulla tua persona tutta. L'esperienza ti toccherà dritta al cuore e rimarrà per sempre. Buen Camino, peregrina/o!


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